LIBRIAMOCI!!!

Può la letteratura essere dirompente come una bomba e aprirci gli occhi sui rischi di un progthresso scientifico e tecnologico privo di principi etici e morali? In che modo, al contrario, innovazioni e traguardi scientifici possono rendere la nostra vita migliore?

A queste domande proveremo a rispondere attraverso un breve percorso di lettura drammatizzata che costituirà la base per una riflessione più ampia, complessa e interdisciplinare.

In occasione dell’inaugurazione delle nuove biblioteche scolastiche “Pellegrino Riccardi”, rinnovate negli ambienti, negli arredi e nelle dotazioni multimediali grazie ai finanziamenti ottenuti partecipando al Bando Cariparma, l’IISS GADDA (sede di Fornovo taro e di Langhirano) ha deciso di aderire a Libriamoci 20181017_121511.jpg

e organizzare alcuni eventi aperti non solo agli studenti e alle loro famiglie ma anche al territorio e alla cittadinanza.

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Nella sede di Langhirano, gli alunni del gruppo teatrale, allestiranno un piccolo percorso di drammatizzazione itinerante con alcuni passi tratti dalle seguenti opere:

Appuntamento con Einstein di Dino Buzzati; Gli sdraiati di Michele Serra.

Inoltre, al fine di coinvolgere la comunità e il territorio, in collaborazione con il Comune di Langhirano e  la scuola primaria Bruno Ferrari, sarà organizzato nella piazza del principale del paese un flash mob letterario dal titolo Fermati e leggi con noi: un paese che legge è un paese che cresce con lo scopo di far conoscere la biblioteca scolastica, i suoi servizi e le sue iniziative letterarie: PARTECIPATE NUMEROSI.

 

 

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Orgoglio e Pregiudizio (recensione di Marianna Papini)

Data di pubblicazione: 1932
Casa editrice: Mondadori

La signora Bennet, madre di cinque figlie, ha una sola cosa per la testa: riuscire a far sposare il prima possibile le proprie figlie. Ed è proprio per questo, che quando le arriva la notizia di un nuovo scapolo, piuttosto ricco, che arriva dal Nord, non ci pensa un secondo a far in modo che le figlie facciano la sua conoscenza.

™Elizabeth Bennet: ragazza dal carattere vivace e scherzoso, orgogliosa, taciturna, di bell’aspetto, ha pregiudizi sugli uomini; le piace camminare e cogliere il lato comico di ogni cosa; è molto legata verso la sorella maggiore, Jane.

™ Fitzwilliam Darcy: alto e dalla figura elegante, con bei lineamenti, di nobile portamento, molto ricco, superbo, incontentabile, orgoglioso, buono, leale, taciturno.

Credo che non ci sia una parte che mi abbia più interessata di altre. Ovviamente, mi sono divertita di più a leggere quando i personaggi in questione erano principalmente Darcy ed Elizabeth, dato che, mi piaceva molto il modo in cui si parlavano. Credo però, che più che preferire una parte, ho apprezzato molto il fatto che essendo appunto un libro abbastanza vecchio, avesse dialoghi, ma soprattutto contenuti, diversi dai libri che si leggono ora. Infatti è bello leggere come i due protagonisti, si innamorino, nonostante non abbiano poi così tanto modo di conoscersi e vedersi come al giorno d’oggi. In ogni modo, anche se si vedono a distanza anche di parecchio tempo e magari pure per poco, il loro amore riesce lo stesso ad aumentare di intensità finché non arrivano a dichiararsi alla fine.

Mi è sempre interessato questo libro ed ora che l’ho letto sono convinta del fatto che sia davvero un libro che merita di essere letto. È bello immergersi per quel poco che dura il libro, in un ambiente e in un epoca totalmente diverso da quello che si conosce. Ti fa venire voglia di saperne di più, perché a mio parere, credo sia molto interessante il modo in cui le persone di quel periodo conducevano le loro vite. È stato un libro abbastanza scorrevole, e tutt’altro che noioso dato che ci sono così tanti avvenimenti in così poche pagine e tanti personaggi da conoscere. Certo bisogna stare attenti e cercare di ricordarli tutti ma, aldilà di questo, penso che sia un libro leggibile da tutti.

Citazioni:

™Ho lottato invano. È inutile. Non posso reprimere i miei sentimenti. Deve permettermi di dirle con quanta passione la ammiro e la amo”.

™Del passato bisogna ricordare solo quello che ci dà gioia.”

™“Non saprei stabilire  esattamente l’ora, il luogo, lo sguardo o le parole che sono alla base di tutto. È passato troppo tempo. Mi ci sono trovato in mezzo prima di accorgermi che era cominciato.”

™ “Sono poche le persone che amo veramente e ancora meno quelle di cui penso bene. Più conosco il mondo, più ne sono scontenta; ogni giorno conferma la mia opinione sull’incoerenza degli esseri umani e sull’impossibilità di fare affidamento su ciò che sembra meritevole o sensato.”

™ “Questa messa in scena” esclamò il padre “le dona davvero: dà tale eleganza alla sventura! Uno di questi giorni lo farò anch’io: mi chiuderò il biblioteca, con il berretto da notte e la vestaglia, e cercherò di dare più disturbo che posso…o, forse, potrei rimandare

la scena a quando sarà scappata anche Kitty.”

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Stupore e tremori (recensione di Antonio Calabrese e Chiara Capretti)

Autore: Amélie Nothomb

Casa editrice: Voland

Anno di pubblicazione: 1999

Personaggi principali:

Amélie: di origine Belga, è nata in Giappone e ha trascorso lì la sua infanzia. Da adulta torna in Giappone e decide di lavorare come stagista presso l’azienda giapponese Yumimoto. E’ una ragazza pronta a mettersi in gioco, determinata nello svolgere il suo lavoro anche quando i compiti che le vengono assegnati non sono quelli che si aspettava. La sua determinazione ha portato Amélie a portare avanti tutti i suoi compiti con dignità, senza mai perdere la pazienza.È una ragazza forte, infatti, nonostante le umiliazioni da parte dei suoi superiori lei non si è mai arresa, anche perché, nel rispetto della cultura giapponese,  sarebbe stato un disonore per mostrarsi debole davanti ad un nipponico o non portare a termine un compito assegnato, qualunque esso fosse. Il suo è uno sguardo autoironico perché coglie l’aspetto divertente di tutto ciò che di spiacevole le accade.

Fubuki è una donna di 29 anni, non ancora sposata, cosa molto insolita per una donna giapponese. È una donna bellissima e alta, ma la sua bellezza è in contrasto con la sua personalità spietata, specialmente nei confronti di Amélie. E’ la classica donna giapponese, alla quale fin dall’infanzia viene imposta un’ educazione severa.. È agile e graziosa e di una perfetta bellezza, ma dietro alla sua dolcezza si nasconde una donna meschina, subdola e competitiva, capace di fare di tutto per tenere il suo posto nell’azienda.

IL SIGNOR SAITO: E’ il capo di Fabuki. È un uomo piccolo, magro e brutto. Sin dall’inizio si dimostrò ostile nei confronti di Amèlie, mandandola a fare fotocopie che avrebbe buttato via senza guardarle, dichiarandole non centrate nel foglio. Alla fine, però, si dimostra desolato per l’umiliazione procurata ad Amèlie e dispiaciuto per le sue dimissioni.

IL SIGNOR OMOCHI: E’ il vicepresidente della Yumimoto. È un uomo antipatico e cattivo. Ha sempre provato disprezzo verso Amèlie. Inoltre è un uomo che non approva quando non gli si dà ragione.

IL SIGNOR HANEDA: E’ il presidente della Yumimoto. È un uomo di notevole intelligenza e molto buono. È stato l’unico a comprendere le capacità di Amèlie e inoltre, è stato l’unico ad essere stato sempre gentile con lei.

Breve sintesi:

Il libro parla di una giovane ragazza di nome Amélie che trova lavoro alla Yumimoto, un’azienda giapponese. Fin dal primo giorno Amélie si accorge che l’azienda in cui era tanto entusiasta di lavorare si rivela molto diversa da quello che si aspettava. L’ambiente in cui lei lavora ripetizione, era è un’ambiente con regole rigide da rispettare in cui non era possibile né lamentarsi né opporsi ai superiori. La sua superiore è Mori Fubuki una donna affascinante sui 27 anni, l’unica donna ad aver assunto un ruolo importante all’interno dell’azienda ma che fin da subito da del filo da torcere ad Amélie, ostentando il suo piccolo potere. Amélie fa molta fatica ad adeguarsi all’azienda e, per il suo carattere tipico da Occidentale, inizia a pagarne le conseguenze. Durante il suo anno di lavoro presso l’azienda Yumimoto, Amélie, passa dal ruolo di traduttrice a quello di contabile, per poi assumere il lavoro di donna delle pulizie dei bagni, una retrocessione che farà interrogare la scrittrice sul sistema aziendale giapponese e tutte le ingiustizie che essa si porta dietro.

 

Citazioni preferite:

  • “Si diresse verso di me, con Hiroshima nell’occhio destro e Nagasaki nel sinistro. Ebbi una certezza: se avesse avuto il diritto di uccidermi, non avrebbe esitato.”
  • “Gli impiegati della Yumimoto, come gli zeri, assumevano valore solo dietro altre cifre. Tutti eccetto me, che non raggiungevo neppure il valore dello zero.”
  • “Un’ultima volta mi gettai nel vuoto. Guardai il mio corpo cadere. Quando ebbi soddisfatto la mia sete di defenestrazione, lasciai l’edificio Yumimoto. Non mi rividero più.”
  • Il tuo dovere è quello di sacrificarti per gli altri. Non credere però che il tuo sacrificio renderà felici coloro ai quali ti dedicherai. Servirà solo a non farli arrossire per te. Non hai nessuna possibilità di essere felice o di rendere felice.

Dialogo preferito:

Alla fine della prima giornata, dissi a Fubuki:

  • Non credo di essere capace di svolgere questo compito
  • Eppure si tratta proprio di un lavoro che sollecita l’intelligenza – replicò, implacabile.
  • Non ne vengo a capo – confessai con tono lamentoso.
  • Si abituerà.

Non mi abituai. Risulto chiaro che non ero assolutamente incapace di svolgere quelle operazioni, nonostante i miei sforzi accaniti.

Cit. Amèlie

Commento personale:

Questo piccolo romanzo di Amélie Nothomb mi ha colpito molto, un romanzo breve e scorrevole che si legge in poche ore.

Sono rimasta molto colpita dalla forza e dalla tenacia di questa giovane ragazza che, nonostante venga continuamente umiliata e disprezzata dalla persona che all’inizio considerava sua amica, non si arrende e continua il suo lavoro fino alla fine, anche se gli ultimi sette mesi si ritrova a svolgere il compito di guardiano dei bagni.

Per di più, questo libro ti fa capire anche quanto sono rigide le regole nelle aziende Giapponesi, soprattutto per le donne.

Inoltre, questa storia mi ha fatto capire quanto sono stata fortunata ad aver fatto lo stage in un posto dove le persone erano gentili e disponibili con me.

Il libro mi è piaciuto particolarmente perché grazie alla storia di questa giovane stagista mi sono immedesimato nelle mie esperienze di alternanza scuola lavoro. Ovviamente la storia del libro va oltre i limiti morali perché uno stagista non dovrebbe ricoprire il ruolo di pulizia dei bagni mentre svolge la sua esperienza che si presume debba essere formativa. In prima persona ho avuto modo di sperimentare due diversi tipi di azienda: in Italia e in Inghilterra. Le differenze tra i due sistemi si possono ravvisare in modo molto evidente. Se da una parte l’azienda italiana è vista come un’azienda “familiare”, l’azienda inglese punta tutto sul profitto, d’altronde con la mia esperienza ho avuto modo di rendermi conto che le persone che lavorano in un’azienda inglese sono costantemente incollate allo schermo del computer senza perdere tempo, sembrano piccoli robot per tutta la giornata lavorativa. A mio avviso la scrittrice è riuscita a darmi una visione completa del sistema aziendale giapponese seppur io non conosca questo argomento. Un libro che coniglio a coloro che si apprestano a svolgere un’esperienza lavorativa all’estero perché ti fa rendere veramente conto come le cose da un Paese all’altro possano cambiare.

Approfondimento:

Lo scopo principale della tipica azienda giapponese è sopravvivere nel lungo termine, assicurando il lavoro per tutti i dipendenti. Sembra un principio che possa valere per tutte le aziende, ma invece la tipica azienda anglosassone, per esempio, è orientata soprattutto al profitto annuale.
Gli obiettivi aziendali possono essere molto diversi da un reparto all’altro, creando una sorta di scontro, invece che di collaborazione. Il segreto dell’armonia, nelle aziende giapponesi, si basa sia sull’allineamento degli obiettivi che sul coinvolgimento delle persone, condizione che viene raggiunta grazie all’utilizzo di tre strumenti:

  1. Hoshin
    Il primo strumento è il processo Hoshin, che significa bussola. Ogni dipendente ad ogni livello dell’organizzazione sa come contribuire al successo dell’azienda.
  2. Riunioni in piedi
    Il secondo strumento è rappresentato dalle riunioni in piedi, tipiche per la loro efficienza e efficacia. Le riunioni, giornaliere o settimanali, hanno l’obiettivo principale di focalizzare il team sugli obiettivi più importanti del turno, del giorno o della settimana.
  3. Comunicazione
    Perché tutto questo accada, la comunicazione è fondamentale. Partendo dal concetto ‘se il destinatario non lo capisce bene, il mittente non l’ha spiegato bene’, le aziende giapponesi investono molto nella comunicazione. La strategia e gli obiettivi vengono comunicati ripetutamente e ovunque e in modo tale che possano essere capiti e perseguiti da tutti.
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Manuel (recensione di Sofia Zammarchi)

 

  • Autore: Carmen Bruni
  • Casa editrice: Fabbri Editori
  • Anno di pubblicazione: 18 giugno 2018
  • Genere: Romanzo rosa

TRAMA

Melissa, amante dei libri, lavora in una piccola biblioteca nel centro di Roma, percependo un misero stipendio che le permette di mantenere la sua famiglia.

Manuel, imprenditore di successo, possiede uno dei locali più alla moda di Roma.

Fin dal primo giorno Melissa si accorse che un giovane uomo dalla statura alta e l’aspetto ammagliante faceva capolino da una delle finestre del Bite, un locale notturno frequentato soltanto da persone facoltose. Con il passare dei giorni Melissa si perdeva, nascosta dietro agli scaffali, ad osservarlo studiandone i particolari fino a quando, in un comune lunedi pomeriggio, ricevette un mazzo di rosee in seguito una chiamata che la stupì e la mise in imbarazzo…

Melissa 22 anni, occhi castani con profonde sfumature che tendono al verde e una folta chioma di capelli ricci color cioccolato, alta all’incirca 1.70. Melissa è una ragazza generosa e comprensiva nei confronti della propria famiglia. Nonostante abbia perso il padre, quando era piccola, ha saputo accettare il compagno della madre nonostante fosse violento, maleducato e le rubasse buona parte dello stipendio perché il suo lo consumava nei tavoli da gioco. È Sicura di se stessa, ha un carattere forte perché, nonostante la sua vita non sia facile non si lascia demoralizzare dai pugni e dalle sberle. Ama profondamente senza alcun limite, ha saputo insegnare a Manuel cosa vuole dire avere pietà, perdonare, fare sacrifici ma soprattutto cosa vuole dire amare.

Manuel 30 anni, alto all’incirca 1.90 con un corpo da palestrato, occhi azzurri come il ghiaccio, capelli neri con un filo di barba. Sicuro di se stesso, orgoglioso e vendicativo. Una di quelle classiche persone che un torto non lo perdona o peggio, si vendica. Testardo e poco comprensivo, ha una situazione famigliare difficile alle spalle e non si può permettere di essere debole, di essere umano. La conoscenza con Melissa lo ha destabilizzato. Inizialmente gli ha reso le giornate impossibili, ma grazie a lei è stato in grado di perdonare il padre che era in coma da sette anni, grazie a lei ha capito che ci sono molte altre cose più importanti del denaro e del lavoro. Manuel oltre a essere tutto questo è anche protettivo nei confronti di chi lo ha saputo aiutare, per esempio Melissa, tanto che quando viene a scoprire che la sua amata viene picchiata dal patrigno agisce nell’unico modo che conosce, picchiandolo.

 

Tematiche

 

Questo libro tocca molte tematiche partendo in anzi tutto dalla famiglia: i problemi economici, la violenza e la cattiveria (del patrigno), il perdono di Manuel nei confronti del padre ma soprattutto l’amore e la passione che avvolge i due ragazzi.

I capitoli non vengono conclusi ma lasciati in sospeso per creare suspense e poi ripresi in un secondo momento, spingendo così il lettore a leggere senza sosta per arrivare alla fine di ogni capitolo.

 

Commento

Questo libro è stato come un terremoto, gli avvenimenti erano cosi tanti ed intensi che mentre lo leggevo rimanevo con il respiro sospeso, mi ha affascinato tanto che sono riuscita a finirlo in tre giorni. Sono sempre stata affascinata dai Romanzi rosa anche dai libri in generale, ma credo che questo sia uno dei più belli che io abbia letto perché ti rapisce talmente tanto che sembri di essere tu stessa la protagonista e riesci a immaginarti dei minimi dettagli come sono fatti i personaggi e le emozioni sembrano reali.

Un libro che consiglierei di leggere.

CITAZIONI

  • Sei entrata nella stanza e ora il mio cuore è stato rubato, lei mi ha portato indietro nel tempo a quando ero integro. Ora sei tutto quello che voglio e io lo sapevo fin dal primo momento.
  • Se il mio cuore non avesse vissuto sempre nel gelo,avrebbe saputo riconoscere i pericoli del fuoco.
  • Non ci fu bisogno di altre parole, ne avevamo già sprecate troppe nel corso della nostra storia. Ora dovevamo fare i fatti. Ora dovevamo viverci,
  • Era assurdo ,ma quando la vedevo felice ero più felice anche io. Adesso che sapevo cosa si provava ad amare e a essere amati, mi dispiaceva essermi sempre precluso quel tipo di emozione, non aver conosciuto la condivisione prima di lei.
  • Lei era il mio fuoco,ma non era mai stata un pericolo. Lei era la mia salvezza.
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Bianca come il latte, rossa come il sangue (recensione di Koffy Denise)

Autore: Alessandro D’Avenia

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2010

Trama:

Il racconto tratta una parte della vita di Leonardo o meglio conosciuto come Leo, che narra in prima persona. Leo è un ragazzo di 16 anni che frequenta il liceo insieme ai suoi due migliori amici, Niko e Silvia. Come tutti i suoi coetanei Leo ama il calcio, andare in giro con gli amici e giocare agli video giochi ma più di tutto questo  è innamorato di Beatrice una ragazza della scuola che ignora i sentimenti del ragazzo. Secondo Leo la scuola è utile solo quando pensa a come sta andando la sua vita. SI domanda spesso se riuscirà a combinare qualcosa in futuro e a volte studiare sembra esattamente una perdita di tempo. Ma a fargli cambiare idea sarà il nuovo supplente di storia e filosofia che riuscirà a coinvolgere il ragazzo nelle sue lezioni malgrado il suo comportamento scherzoso e immaturo. In seguito Leo capirà che sognare, almeno qualche volta non poi così sbagliato.

Convinto di poter fare lui il primo passo con Beatrice, Leo chiede il numero della ragazza all’amica Silvia per poter cosi mandarle un messaggio. Purtroppo quel messaggio non avrà mai risposta almeno non da Beatrice perché Silvia, segretamente innamorata di Leo, gli aveva dato un numero falso, ma questo lui non lo sa ancora. I giorni passano e Leo continua ad aspettare una risposta, sentendosi un po’ stupido, finché un giorno viene a sapere che Beatrice, malata di leucemia aveva bisogno di una trasfusione di sangue. Infatti, Leo prima si reca insieme al padre in ospedale per donare il sangue poi le scrive una lettera in cui le confessa i suoi sentimenti per lei.

A causa di un incidente con il suo motorino senza freni, Leo non riuscirà a consegnare la lettera a Beatrice.

Riusciranno i due ragazzi a vivere la loro amicizia?

Descrizione dei personaggi principali

Leo ha i capelli lunghi e ricci, è un ragazzo spensierato, si sente libero da tutto ciò che è responsabilità; si sente forte come un leone, il re della foresta; è insicuro e lunatico, ci sono giorni in cui si sento brutto da non voler uscire di casa, altri invece in cui con l’abbigliamento giusto si sente addirittura un attore famoso. Insomma, come tutti gli adolescenti.

Cambierà atteggiamento dopo la scoperta della malattia di Beatrice, la ragazza di cui inizialmente si innamora pazzamente. Lei è descritta con i capelli lunghi e rossi, occhi verdi che quando li spalanca riempiono tutto il viso.

Il cambiamento di Leo avviene anche grazie al “sognatore”, cosi soprannominato da Leo stesso, un giovane professore che ama molto il suo lavoro. Gli insegnerà l’importanza di lottare per i propri sogni.

Silvia, con i capelli biondi e occhi azzurri, è l’amica con cui Leo può confidarsi e aiutato in tutto ciò di cui ha bisogno.

Tematiche affrontate:

Le tematiche affrontate nel racconto sono diverse. La più importante è “l’amore vero”;  Leo, essendo consapevole che un giorno Beatrice sarebbe morta, ha continuato comunque a credere nell’ amore che provava per lei, passando il suo tempo libero con lei tirandola su di morale. Se questo non è amore ditemi voi cos’è amore.

Come altre tematiche abbiamo anche l’amicizia, la famiglia e il sogno adolescenziale.

Commento personale:

Non c’è ombra di parola che non mi sia piaciuto in questo libro, soprattutto il modo in cui scrive l’autore, in modo chiaro e scorrevole. Questa è una storia che ti aiuta a riflettere e a capire alcune cose della propria vita, i sogni abbandonati, le speranze perdute, e i traguardi da raggiungere.

Non bisogna permettere che gli ostacoli ci impediscano di sognare, neanche quando si tratta di una malattia maligna come la leucemia.

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La bambina con la valigia (recensione di Yamoha Princella)

Che cosa faresti se, improvvisamente, ti ritrovassi costretto ad abbandonare la tua casa? E se l’alternativa fosse andare a vivere nella casa nuova della mamma o del papà?

Ce lo spiegherà Andy, la protagonista del romanzo “La bambina con la valigia” di Jacqueline Wilson (2002 , editore Fabbri); è un libro molto interessante, divertente e anche sentimentale perché si basa sulla separazione di una famiglia.

RIASSUNTO: Andy viveva felice in una casa in campagna ma quando i suoi genitori si separano lei non sa più con chi stare; Così sceglie di vivere con tutte e due: una settimana dalla mamma e una settimana dal papà.

Col passare del tempo Andy si rende conto che non è affatto facile sopportare la nuova moglie del papà con i suoi figli e il nuovo marito della mamma con i suoi figli.

Anche la scuola diviene una vera tortura siccome è costretta a percorrere molti chilometri prima di arrivare a casa della mamma o del papà.

Un giorno trova una casa in campagna molto simile a quella che aveva abbandonato, così spesso si rifugia lì per evitare i suoi fratellastri insopportabili. Un pomeriggio, mentre Andy tornava da scuola, si rifugia come sempre nella casa in campagna ma poi perde il suo coniglietto portafortuna in un tronco d’albero.

La notte dopo, verso mezzanotte, Andy decide di scappar via di casa per cercare il suo coniglietto, ma non si rende conto che allo stesso tempo si era persa nel bel mezzo della campagna senza trovar una via d’uscita. I suoi genitori preoccupati di quanto accaduto si mettono alla ricerca della bambina e quando la trovarono Andy capì in quell’istante di non aver mai perso l’amore dei suoi genitori.

PERSONAGGI

Andy (protagonista): una bambina molto intelligente, alta, socievole e monella

Mamma: una donna premurosa, lavoratrice ed attenta ai suoi figli.

Papà: un uomo dal carattere molto forte e un po’ irritante.

Zio Bill: il nuovo marito della mamma nonché padre di Katie, Paula e Malcom. È piuttosto assente in casa.

Carrie: la nuova moglie di papà e madre di Crystal e Zen. È una donna di classe, perfetta e precisa in ogni cosa.

Rughetta: Il grazioso coniglietto portafortuna di Andy.

COMMENTO/RIFLESSIONE: Questo romanzo affronta il tema del divorzio.

Ai tempi d’oggi il divorzio è come una soluzione per liberarsi dal proprio partner dopo un certo tempo di matrimonio; le ragioni possono essere tanti, ad esempio: l’eredità, tradimenti, la famiglia…

Questo romanzo invece racconta la vita sentimentale dei figli perché sono i soggetti “vittime” del divorzio.

L’autore in questo romanzo mette a confronto le emozioni e i sentimenti di Andy, prima e dopo il divorzio: questo fa capire che non è solo una decisione importante per i genitori ma anche per i figli perché alla fine sono costretti vedere la propria famiglia distrutta. Ciò che m’ha colpito molto è il fatto che l’autore abbia messo in evidenza le varie difficoltà che Andy ha dovuto affrontare e superare al fine di rimanere con entrambi i genitori, ciò significa che da parte dei figli è un enorme sacrificio abituarsi ad una nuova esperienza e nuove abitudini.

Le tematiche affrontate in questo romanzo sono:

l’amore, la famiglia, l’odio, l’amicizia e la separazione.

Dal mio punto di vista è un romanzo molto interessante e delicato e che in un certo senso potrebbe aiutare chi sta vivendo questa situazione.

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TREDICI (recensione di Samantha Cadossi)

Autore = Jay Asher

Casa editrice = Mondadori

Anno di pubblicazione = 2007

Breve riassunto 

Il libro parla della vita di Hannah Baker, una liceale presa di mira dai propri compagni di scuola. Hannah prima di suicidarsi decide di registrare 13 cassette, ognuna delle quali esprime la ragione per cui ha deciso di voler morire. All’interno di ogni cassetta parla singolarmente di un suo compagno che l’ha spinta sempre più vicina nel desiderare la morte.

Hannah prima di morire aveva affidato a Tony, un suo caro amico, il compito di distribuire le cassette agli interessati e di spiegare a tutti loro le regole, in pratica il primo ragazzo finito di ascoltare le cassette doveva passarle al successivo e così via, se ciò non fosse accaduto gli audio sarebbero stati resi pubblici.

Le cassette erano piene di oscuri segreti mai rivelati prima.

Ultimo a tenere in mano le cassette il popolare Clay, innamorato di Hannah. Che cosa succederà? Che cosa avrà fatto Clay per entrare nella nona cassetta?

Personaggi principali:

Hannah Baker la definirei come una ragazza problematica, pianificatrice perché premedita la sua morte nei minimi dettagli, studiando il modo di vendicarsi dei ragazzi che le hanno fatto del male. Penso fortemente che lei non volesse essere aiutata perché cerca di nascondere in tutti i modi il suo stato d’animo anche ai genitori. Ha cercato di addossare tutta la colpa ai singoli ragazzi nominati dalle cassette senza chiedersi se fosse stata colpevole anche lei nei riguardi degli altri ragazzi. Hannah fa parte della media borghesia e cerca di arrotondare lavorando nel cinema della sua città.

Clay Jensen lo definirei come il classico bravo ragazzo, era innamorato di Hannah fin dalla prima liceo. È un ragazzo comprensivo, cerca di scoprire come si sentisse Hannah durante il suo periodo buio. Clay fa parte di una famiglia benestante.

Le descrizioni fisiche dei personaggi principali non sono molto presenti nel romanzo forse per favorire l’identificazione del lettore con uno o più personaggi.

Tematiche affrontate/ Commento personale/ Approfondimento

La principale tematica affrontata nel libro è il bullismo.

Il bullismo è uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi a causa dei frequenti avvenimenti, per la maggior parte accaduti in ambiente scolastico.

Infatti, il libro Tredici racconta la storia di Hannah Baker, una studentessa del liceo Liberty High School vittima di bullismo e di cyberbullismo da parte dei propri compagni di scuola.

Io penso che i ruoli dei genitori e dei docenti siano di massima importanza in queste situazioni proprio perché le vittime cercano conforto nelle figure adulte. Molte volte però succede che i genitori non abbiano abbastanza tempo per ascoltare i “drammi adolescenziali” del proprio figlio magari a causa del poco tempo che hanno a disposizione. Facendo così, però, non fanno altro che peggiorare la situazione, ed è come se i genitori sminuissero le motivazioni del comportamento del ragazzo, facendolo sentire sbagliato. In altri casi penso che siano proprio i professori ad avere un ruolo fondamentale; come ho detto prima infatti la maggior parte di queste situazioni succede proprio a scuola, penso che i docenti dovrebbero intervenire immediatamente appena si accorgono di comportamenti sospetti da parte dei loro studenti.

Penso che i suicidi tra gli adolescenti avvengano principalmente per un motivo: credersi abbandonati da tutti e da tutto, si sentono da soli e pensano che la loro presenza sia solo di impiccio probabilmente anche ai genitori.

Penso che i genitori dovrebbero cercare di creare con i loro figli un legame molto forte, in modo da non far sentire il ragazzo solo e sentirsi libero di parlare con loro di tutti gli argomenti.

Per quanto riguarda la scuola, penso che dovrebbe esserci nell’orario scolastico due ore settimanali durante le quali gli studenti possono parlare liberamente dei loro problemi con personale qualificato senza la paura di essere giudicati, facendo in modo di poter trovare delle soluzioni al loro problema.

 

Essendo anch’io un adolescente so come ci si può sentire ad essere giudicati dai propri compagni di scuola, nel mio caso a differenza di quello di Hannah, e di purtroppo moltissimi altri ragazzi, io ne ho subito parlato ai miei genitori, specialmente a mia madre con la quale ho davvero un rapporto bellissimo. Insieme abbiamo cercato di trovare una soluzione, quella di intervenire immediatamente, parlandone anche ai professori che mi sono stati molto vicini in questa situazione. Ricordiamoci che siamo noi gli artefici del nostro destino.

La cosa importante è PARLARE, siamo essere umani e come tali non riusciamo a vivere in totale solitudine, abbiamo bisogno di conforto, di comprensione, di amore e di sentirci accettati.

Ho deciso di fare una ricerca sul bullismo in Italia, la risposta è stata davvero scioccante. Secondo il Corriere della Sera circa un adolescente su due subisce episodi di bullismo.

Le età più a rischio sono quelle comprese fra 11 e i 17 anni. L’articolo si incentra sull’importanza di creare dialogo fra genitori, studenti e istituzioni sull’argomento bullismo, in quanto esso non è un problema da sottovalutare proprio perché negli ultimi anni questa piaga ha avuto un forte incremento nella vita dei ragazzi anche a causa del social network che a mio parere dovrebbero essere più monitorati da parte dei genitori.

Ricordiamoci che il bullismo è anche insultare, deridere per l’aspetto fisico un altro ragazzo e non solo prenderlo a botte con calci e pugni. La domanda che ti voglio fare è: “E tu sei mai stato un bullo?”

 

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Tutti i miei peccati (recensione di Giulia Azzolini)

 

Autore: Francesco Jovine

Anno: 1948

 

Nel libro sono racchiuse due storie.

La prima s’intitola “Tutti i miei peccati” ed è una lettera indirizzata a un prete. A scriverla è una donna di nome Nicoletta che cerca aiuto e perdono per la sua situazione difficile, infatti, dopo essersi trasferita a Roma per motivi famigliari s’innamora di un soldato della marina nonostante la grande differenza di età, e con il passare di pochi mesi rimane in cinta. I due si sposano all’improvviso e il soldato, Mario, sparisce facendo perdere le sue tracce dopo poche settimane. La giovane donna, ormai sola, viene aiutata dai suoi genitori e dopo poco, nonostante il periodo di guerra, le cose migliorano tanto da conoscere un uomo e innamorarsi di lui. I due decidono di sposarsi ma devono attendere anni a causa del matrimonio precedente di Nicoletta. Così con l’aiuto di alcuni avvocati e giudici riescono a far passare da disperso a morto il soldato della marina. Le cose sono finalmente perfette, fino a quando Mario si ripresenta alla porta di Nicoletta per ricattarla. Quest’ultima, disperata, prima gli concede alcune somme di denaro e infine passa delle notti con lui. La lettera è quindi una richiesta di aiuto che la donna rivolge non a un uomo di chiesa ma a Dio.

La seconda storia intitolata “Uno che si salva” ha come protagonista Siro Baghini, un ragazzo abituato alla comodità della sua casa in campagna, che studia e lavora come insegnante. Per far risorgere il nome della propria famiglia si trasferisce a Roma per alcuni giorni in modo da ottenere delle certificazioni attraverso degli esami. Arrivato in città però inizia una serie di eventi sfortunati.

Ho trovato questo libro un po’ particolare sotto certi aspetti. La cosa che mi è piaciuta è il fatto che dietro alle storie ci sia una psicologia che ha l’obbiettivo di far ragionare.  Quello che non mi è piaciuto è che in entrambe le storie il finale non è felice, ma forse questo fa parte del messaggio che il libro vuole lasciare al lettore, ossia che la vita non si deve costruire sulle cattive abitudini o sulle menzogne. Infatti in “Tutti i miei peccati” Nicoletta cerca aiuto per la sua situazione che ha contribuito a creare dopo aver mentito più volte. In “Uno che si salva”, invece, ciò che fa declinare la vita di Siro Baghini è la sua pigrizia.

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INAUGURIAMO LA BIBLIOTECA!!!

Ppt di presentazione del progetto Bibliotech

Dopo un anno di intenso lavoro , le nuove biblioteche scolastiche sono finalmente pronte.
Nuovi arredi, nuovi colori, nuove dotazioni informatiche renderanno questi ambienti ideali per esperienze di apprendimento attivo ed entusiasmanti letture.
Il progetto, realizzato grazie ai finanziamenti ottenuti partecipando al bando di Fondazione Cariparma, ha la finalità di rinnovare gli spazi dedicati alle biblioteche che riteniamo siano di fondamentale importanza per la formazione dei nostri alunni. Sarà per loro possibile accedere liberamente, usufruire del prestito dei libri presenti e utilizzare i pc per effettuare ricerche didattiche. Anche i docenti potranno accompagnare le proprie classi e organizzare lavori di gruppo o attività interdisciplinari nell’ottica di una programmazione per competenze dinamica e innovativa.
L’appuntamento per l’inaugurazione è duplice Venerdì 28 settembre per la sede di Langhirano e Lunedì 22 ottobre per la sede di Fornovo.
Tutti gli eventi sono presenti in locandina e sono aperti al pubblico.
Vi aspettiamo!

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Zero. (recensione di Alessandro Di Salvo)

“Zero” è il titolo non solo di un libro,ma anche di una storia: Il viaggio verso il successo del re della musica trap italiana Sfera Ebbasta (Nome d’arte di Gionata Boschetti) partendo da zero, come dice la canzone.

Prima di parlare del libro è meglio chiarire cosa sia la musica trap: La trap è un sottogenere musicale dell’hip hop, derivante dal southern hip hop, nato nel sud degli Stati Uniti e sviluppatosi tra il 1990 e il 2000.

In Italia la musica trap arriva nel 2011, inizialmente viene descritta come alternative rap, con brani quali Il Ragazzo D’Oro di Gue Pequeno. Nel 2014, comincia un vero e proprio boom del genere grazie agli album XDVR del rapper milanese Sfera Ebbasta, uscito nel giugno 2015 ma di cui i primi estratti risalgono a fine 2014, e Crack Musica del gruppo romano Dark Polo Gang uscito a fine 2015.

Il grande successo del genere in Italia è anche dovuto ai produttori Charlie Charles, che ha interamente prodotto XDVR, e Sick Luke, produttore della Dark Polo Gang dai loro primi progetti. Dal 2016 in poi il genere diventa sempre più popolare, e si iniziano ad affermare nuovi rapper tra cui Izi, Tedua, Ghali, Laïoung, Capo Plaza, Vegas Jones, DrefGold, Tha Suprem  e infine Young Signorino.

Tornando al libro, gli autori sono tutti coloro che viaggiano, lavorano e vivono con il trapper Sfera.

Pubblicato il 7 novembre 2017, è uno dei libri più venduti e famosi in questi ultimi tempi, e pubblicato dalla famosa casa editrice Mondadori.

Nel libro si legge di com’è iniziato tutto: dallo stile di vita della madre caduta in povertà a causa della crisi economica, all’inizio del viaggio di colui che non si aspettava di arrivare  a essere il “re” della musica trap italiana in soli due anni, grazie ad un mix di talento, fortuna e soprattutto al suo pensiero fisso di poter farcela.

Per descrivere i personaggi che fanno parte del gruppo BHMG(Billionheadz Money Gang) c’è un elenco infinito di aggettivi ma i più importanti sono: Uniti, ambiziosi, pronti e ancora uniti.

Le tematiche affrontate sono il significato di “famiglia” ,”legalità” (per il fatto che Sfera ha collaborato con persone in condizioni di libertà vigilata) e l’amore che Sfera ha nei confronti di sua madre Valentina, sua sorella Andrea , del suo produttore Charlie Charles e chiunque gli stia accanto (compresi tutti i nuovi fan).

Per me è stato stupendo leggere questo libro, mi ha fatto capire molte cose come il fatto che nella vita un giorno si può essere in alto, come Donna Valentina che era il capo di un’azienda di abbigliamento, e un giorno ci si puó ritrovare senza soldi e senza modo per continuare a vivere, ma alla fine, con la determinazione e l’ingegno, l’idea per risalire la montagna del successo arriva, come è successo a Sfera. Ci sono diversi messaggi in questo libro, ma per me il più importante è “se ci facciamo un’idea che potrebbe dare una svolta alla nostra vita e quella di chi abbiamo accanto, le cose necessarie da fare sono: Crederci, impegnarsi e visualizzare la cosa fino in fondo per realizzarla.”

 

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