TREDICI (recensione di Samantha Cadossi)

Autore = Jay Asher

Casa editrice = Mondadori

Anno di pubblicazione = 2007

Breve riassunto 

Il libro parla della vita di Hannah Baker, una liceale presa di mira dai propri compagni di scuola. Hannah prima di suicidarsi decide di registrare 13 cassette, ognuna delle quali esprime la ragione per cui ha deciso di voler morire. All’interno di ogni cassetta parla singolarmente di un suo compagno che l’ha spinta sempre più vicina nel desiderare la morte.

Hannah prima di morire aveva affidato a Tony, un suo caro amico, il compito di distribuire le cassette agli interessati e di spiegare a tutti loro le regole, in pratica il primo ragazzo finito di ascoltare le cassette doveva passarle al successivo e così via, se ciò non fosse accaduto gli audio sarebbero stati resi pubblici.

Le cassette erano piene di oscuri segreti mai rivelati prima.

Ultimo a tenere in mano le cassette il popolare Clay, innamorato di Hannah. Che cosa succederà? Che cosa avrà fatto Clay per entrare nella nona cassetta?

Personaggi principali:

Hannah Baker la definirei come una ragazza problematica, pianificatrice perché premedita la sua morte nei minimi dettagli, studiando il modo di vendicarsi dei ragazzi che le hanno fatto del male. Penso fortemente che lei non volesse essere aiutata perché cerca di nascondere in tutti i modi il suo stato d’animo anche ai genitori. Ha cercato di addossare tutta la colpa ai singoli ragazzi nominati dalle cassette senza chiedersi se fosse stata colpevole anche lei nei riguardi degli altri ragazzi. Hannah fa parte della media borghesia e cerca di arrotondare lavorando nel cinema della sua città.

Clay Jensen lo definirei come il classico bravo ragazzo, era innamorato di Hannah fin dalla prima liceo. È un ragazzo comprensivo, cerca di scoprire come si sentisse Hannah durante il suo periodo buio. Clay fa parte di una famiglia benestante.

Le descrizioni fisiche dei personaggi principali non sono molto presenti nel romanzo forse per favorire l’identificazione del lettore con uno o più personaggi.

Tematiche affrontate/ Commento personale/ Approfondimento

La principale tematica affrontata nel libro è il bullismo.

Il bullismo è uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi a causa dei frequenti avvenimenti, per la maggior parte accaduti in ambiente scolastico.

Infatti, il libro Tredici racconta la storia di Hannah Baker, una studentessa del liceo Liberty High School vittima di bullismo e di cyberbullismo da parte dei propri compagni di scuola.

Io penso che i ruoli dei genitori e dei docenti siano di massima importanza in queste situazioni proprio perché le vittime cercano conforto nelle figure adulte. Molte volte però succede che i genitori non abbiano abbastanza tempo per ascoltare i “drammi adolescenziali” del proprio figlio magari a causa del poco tempo che hanno a disposizione. Facendo così, però, non fanno altro che peggiorare la situazione, ed è come se i genitori sminuissero le motivazioni del comportamento del ragazzo, facendolo sentire sbagliato. In altri casi penso che siano proprio i professori ad avere un ruolo fondamentale; come ho detto prima infatti la maggior parte di queste situazioni succede proprio a scuola, penso che i docenti dovrebbero intervenire immediatamente appena si accorgono di comportamenti sospetti da parte dei loro studenti.

Penso che i suicidi tra gli adolescenti avvengano principalmente per un motivo: credersi abbandonati da tutti e da tutto, si sentono da soli e pensano che la loro presenza sia solo di impiccio probabilmente anche ai genitori.

Penso che i genitori dovrebbero cercare di creare con i loro figli un legame molto forte, in modo da non far sentire il ragazzo solo e sentirsi libero di parlare con loro di tutti gli argomenti.

Per quanto riguarda la scuola, penso che dovrebbe esserci nell’orario scolastico due ore settimanali durante le quali gli studenti possono parlare liberamente dei loro problemi con personale qualificato senza la paura di essere giudicati, facendo in modo di poter trovare delle soluzioni al loro problema.

 

Essendo anch’io un adolescente so come ci si può sentire ad essere giudicati dai propri compagni di scuola, nel mio caso a differenza di quello di Hannah, e di purtroppo moltissimi altri ragazzi, io ne ho subito parlato ai miei genitori, specialmente a mia madre con la quale ho davvero un rapporto bellissimo. Insieme abbiamo cercato di trovare una soluzione, quella di intervenire immediatamente, parlandone anche ai professori che mi sono stati molto vicini in questa situazione. Ricordiamoci che siamo noi gli artefici del nostro destino.

La cosa importante è PARLARE, siamo essere umani e come tali non riusciamo a vivere in totale solitudine, abbiamo bisogno di conforto, di comprensione, di amore e di sentirci accettati.

Ho deciso di fare una ricerca sul bullismo in Italia, la risposta è stata davvero scioccante. Secondo il Corriere della Sera circa un adolescente su due subisce episodi di bullismo.

Le età più a rischio sono quelle comprese fra 11 e i 17 anni. L’articolo si incentra sull’importanza di creare dialogo fra genitori, studenti e istituzioni sull’argomento bullismo, in quanto esso non è un problema da sottovalutare proprio perché negli ultimi anni questa piaga ha avuto un forte incremento nella vita dei ragazzi anche a causa del social network che a mio parere dovrebbero essere più monitorati da parte dei genitori.

Ricordiamoci che il bullismo è anche insultare, deridere per l’aspetto fisico un altro ragazzo e non solo prenderlo a botte con calci e pugni. La domanda che ti voglio fare è: “E tu sei mai stato un bullo?”

 

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