WOK (recensione di Matteo Riva)

cop (2)Autore: Francesco Carofiglio

Edizione: PIEMME 2013

Breve trama: Wok è un adolescente che alla giovane età di 15 anni è costretto a vedere la madre morire.

Oltre alla tristezza per l’ accaduto, nei suoi pensieri viaggia la potente angoscia di finire in casa famiglia ; a causa di ciò un giorno decide di fuggire da casa in auto ( nonostante la minore età) e di andare a recuperare suo nonno Bill nell’ istituto in cui si trova.

Bill ha smesso di parlare dopo la morte del figlio , vale a dire il padre di Wok,  perciò il ragazzino approfitta della fuga per tentare di riportarlo nelle sue antiche terre indiane nella speranza che il vecchio durante il tragitto spiaccichi parola.

Durante il suo percorso Wok incontra una ragazza di nome Zoe che non sarà solo una compagna di viaggio ma colei che gli farà scoprire l’amore.

I sentimenti che il ragazzo nutre verso di lei divengono palesi quando, difronte a un uomo che li minaccia con delle armi, si dichiara pronto a rinunciare a tutto pur di salvarla.

Il pezzo forte della questione non è di certo questo ma piuttosto il fatto che a salvarla dall’ assassino è proprio il vecchio Bill che , inoltre, riprende a parlare dopo lo shock dell’ accaduto.

Infine Bill consegna a Wok una lettera che la madre gli aveva scritto prima di morire nella quale confessa il suo consumo di droga e la vera ragione della morte del padre, (che ovviamente non posso svelare)

Personaggio meglio riuscito: Il personaggio meglio riuscito è , senza dubbio, Wok , il protagonista poiché rappresenta l’ esemplare di adolescente colmo di problemi familiari che scappa dalle sue paure ma, grazie alle esperienze che affronta, dimostrando d’ altro canto anche una buona dose di determinazione e una sempre crescente maturità.

L’ autore , infatti, ha creato il ragazzo eseguendo un mix tra un giovane alle prese coi primi amori ( figura rappresentata da Zoe) e un adolescente sconvolto da qualcosa di ben più grande come , ad esempio , affrontare la morte dei genitori, la perdita dei punti di riferimento o addirittura essere ricercato dalla polizia a soli 15 anni. Un altro particolare che mi ha incuriosito molto di Wok è il modo in cui parla di sua madre in quanto, pur ritenendola una parte importante della sua vita, la denomina sempre “ Alice” e non “mamma” . Sembra denotare un rapporto freddo fra i due ma forse è solo il tentativo goffo di un adolescente di difendersi dal dolore dell’abbandono.

Sequenza più bella e sequenza più brutta: La sequenza che mi ha lasciato qualcosa in più rispetto alle altre è rappresentata dalla lettura della lettera che la madre scrive a Wok in quanto dona un tocco sinistro al racconto mostrando problemi tipici di molte persone nella vita reale e fornendoci la prova di come tutto ciò ( vale a dire l’ abuso di sostanze e la violenza ) molto spesso ha messo a repentaglio le famiglie.

La sequenza che , invece, mi ha lasciato meno di tutte è il viaggio che Wok compie in auto inizialmente poiché lo trovo privo di riflessioni.

Frase più bella e frase più brutta: la frase , a mio parere, più bella è “ non sono stata una madre perfetta , te ne ho fatte passare di belle e di brutte , ma mi taglierei un braccio per te , lo sai.” perchè mostra come anche un genitore a volte possa sbagliare e come ogni essere umano senta un senso di pentimento accompagnato dall’ammissione dei propri sbagli.

Parole chiave: Le parole chiave, a mio avviso, sono : “ Alice” che simboleggia i pensieri di Wok verso la madre ; “ viaggio” poiché ciò da cui la narrazione prende il via e grazie al quale Wok può ritrovare la sua identità e le sue origini pellerossa, infine, “adolescenza” che incornicia le caratteristiche principali del protagonista..

Da leggere perché : Ritengo che il libro vada letto in prevalenza da un pubblico adolescenziale perché fa riflettere parecchio su decisioni sbagliate che , molto spesso, a quell’ età si è soliti prendere senza il minimo pensiero ; sarebbe bello che una narrazione di questo tipo diventasse un appoggio per i tanti giovani con problemi familiari che rispecchiano quelli di Wok.

Canzone o film che trattano lo stesso argomento: Un film che tratta di adolescenza in maniera generale è “ La schivata” (opera seconda di Kechiche Leone d’oro nel 2000 come esordiente con Tutta colpa di Voltaire) dove si fa luce a quelli che sono i tipici problemi della gioventù, mentre una visione più attinente a “ Wok” ci è fornita da “ Stand by me” nel quale alcuni ragazzini di soli 12 anni fuggono da casa.

 

 

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